DICEMBRE, GENNAIO – MACELLAZIONE DEL MAIALE

La macellazione del maiale apre di fatto l’inizio dell’attività lavorativa del contadino nel nuovo anno. Il maiale è una delle fonti primarie di alimentazione. Fin dai tempi antichi, i contadini acquistavano più di un maiale e vendevano i prodotti derivanti alle famiglie che ne apprezzavano la genuinità delle carni caserecce.

I maialetti sono di produzione propria o comprati molto piccoli circa un anno prima del periodo della loro macellazione. Sono cresciuti con molta cura e attenzione. Nutriti con ghiande, castagne secche, frutta, patate, ovvero da tutti i prodotti che il contadino ricava durante l’anno dalla sua stessa produzione.
Subito dopo le feste Natalizie, quando il maiale ha raggiunto un peso medio di quasi 180 Kg, si procede alla sua macellazione.

La macellazione del maiale è una vera e propria festa per le famiglie contadine. E’ il momento in cui si riuniscono tutti i parenti, poiché l’evento richiede l’ausilio e la partecipazione di più persone.
Ci vogliono ben tre giorni per portare a termine tutta la lavorazione del maiale. Il primo giorno comprende la macellazione e la selezione grossolana delle parti principali fatta dal “vucciari”, affinché non si rovinino i vari pezzi quali: pancette, prosciutti e capicolli. La carne è quindi lasciata per un’intera notte a riposare.
Il secondo giorno si rifiniscono i pezzi del maiale destinati alla stagionatura e si procede al riempimento degli insaccati: “soppressate” e salsicce. Intanto le donne, preparano il lardo in un’enorme pentolone: la quadara”. Dalla bollitura del lardo si ottengono: il grasso usato per condire gli alimenti, “i frisuli” e le ossa bollite che sono consumate a tavola durante la terza giornata. La “quadara” è messa sul fuoco la sera del secondo giorno e resta a bollire per quasi ventiquattro ore. Le donne di casa stanno sveglie tutta la notte vegliando sul fuoco. Il terzo ed ultimo giorno è chiamato il giorno delle “frittule” in quanto è tolta finalmente dal fuoco la “quadara”.

I tre giorni della lavorazione del maiale sono considerati una vera e propria festa. Finito il lavoro, sono imbandite grandi tavolate rigorosamente a base di carne di maiale, accompagnata da un buon bicchiere di vino. La serata si conclude a suon di tarantelle con organetto e fisarmonica.

FEBBRAIO, MARZO – LA POTATURA

La potatura delle piante, è una vera e propria arte che si tramanda da padre in figlio. E’ il contadino detto “u putature” che si prende cura di tutte le piante da frutto, evitando che queste possano seccare con il passare degli anni e non produrre più dei buoni frutti.

La potatura è portata a termine nei mesi di febbraio e marzo, in quanto grazie al freddo invernale, la pianta si trova in una fase di riposo tale da sembrare quasi morta. In questo stato, la pianta, non soffre i vari tagli che si effettuano su di essa. La potatura consiste infatti, nel tagliare i rami che durante l’anno si sono seccati, in questo modo si evita il contagio dell’intera pianta.

Successivamente, “u putature” deve essere molto bravo nell’individuare ed eliminare quei rami, che durante l’anno non porteranno frutti, garantendo così alla pianta, di produrre maggior forza durante la sua vegetazione, su tutti gli altri rami rimanenti che saranno cos’ più produttivi.

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